Oggi ormai siamo tutti abituati a premere l’iconcina di una telecamera per sentire e vedere qualunque utente in qualunque parte del mondo. Le videoconferenze – le call, come le chiamiamo dalla pandemia in poi – sono uno strumento utile e fondamentale nel lavoro, in primis, ma anche nella vita quotidiana. Per parlare vis-a-vis con parenti e amici lontani. Un’invenzione rivoluzionaria che deve la sua nascita a un nostro connazionale, l’italiano Giorgio Coraluppi, morto a 88 anni il 29 settembre.
Trasferitosi negli Stati Uniti con la famiglia, negli anni ’70 idea e sviluppa l’algoritmo per la videoconferenza. Utilizzato inizialmente dalla Nasa per mettere in contatto i suoi tanti tecnici e ingegneri per la pianificazione delle missioni Apollo, oggi è alla base di software come Teams, Zoom, FaceTime e WhatsApp. In questo video, pubblicato dall’azienda che ha fondato ormai più di cinquant’anni fa, la Computenix, si ripercorre la storia di questa innovazione tutta italiana.