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Salute e benessere
Sviluppo rurale e sicurezza alimentare

Un grillo per pranzo

04 October 2022
Federico Cella, Michela Rovelli

Una cosa è certa: se un messaggio viene veicolato dal capo della Stazione Spaziale Samantha Cristoforetti significa che 1) è di portata mondiale e 2) contiene elementi strategici cui porre attenzione. Eccolo: “Sapevate che oltre due miliardi di persone nel mondo mangiano insetti? Perché non li provate anche voi? Fanno bene a voi e al pianeta. Sono Samantha Cristoforetti e vi porterò all’ultima frontiera del cibo". I capelli sono come sempre quelli piuttosto originali a causa della mancanza di gravità, la piattaforma è TikTok. Perché il target sono le giovani generazioni. Non solo perché rappresentano il futuro di una Terra da mettere in sicurezza, ma anche perché sono il veicolo migliore per arrivare alle altre generazioni, genitori, nonni e zii. Spesso piuttosto distratti.

E così AstroSamantha a fine messaggio ha dato un morso a una barretta fatta di farina di grillo e mirtilli. La versione “per adulti” è andata in onda su Twitter: “Secondo la Fao oltre 2000 specie di insetti vengono consumate dagli esseri umani in tutto il pianeta. E anche nello spazio! La mia barretta di cereali ai mirtilli qui contiene anche farina di grilli come fonte di proteine". A dimostrazione di quanto detto sopra, alcune reazioni della vecchie generazioni (molte, in realtà) si sono dimostrate dure: “Preferisco la pizza”, “I grilli non hanno a che fare con i cibo”, “Tutta la mia ammirazione distrutta in un solo minuto”. Addirittura? La questione cibo soprattutto per un popolo come il nostro non è banale. Però il tema è importante: non è solo una questione di trovare cibo per tutti gli 8 miliardi (ormai ci siamo) di abitanti del Pianeta. È fondamentale che questo cibo sia sostenibile per l’ambiente. E l’enorme quantità di allevamenti intensivi di bovini e pollame, oltre a essere molto spesso distanti da canoni etici anche minimi, non rappresentano di certo una soluzione.

Forse per assonanza, ma era stato lo stesso Beppe Grillo qualche mese fa a sostenere di introdurre gli insetti nelle mense scolastiche delle scuole elementari. Il momento, come sottolineato dalla posizione presa dal comandate della Iss, è evidentemente quello giusto per spingere sull’acceleratore verso quella che per gli europei e i Paesi occidentali in genere, rappresenterebbe una vera rivoluzione alimentare. Il principe di Danimarca, Federico, a New York per il Citizen Sustainability Summit, ha mangiato un biscotto realizzato dall’azienda estone BugBox condito con grilli essiccati: una soluzione pare gustosa e che richiederebbe sei volte meno impiego di mangime e risorse energetiche rispetto ad allevare animali tradizionali.

In agosto in Italia sono quindi arrivati i primi biscotti prodotti con “farina di scarafaggio”, per la precisione prodotti con una polvere derivante dall’essicazione della larve della tarma della farina, la Tenebrio Molitor che è uno dei tre insetti finora approvati a livello europeo come fonte di proteine. Gli altri due sono la locusta (Locusta migratoria) e il grillo (Acheta domesticus). I biscotti arrivano dall'azienda vicentina Fucibo che aveva già prodotto le prime patatine fatte con gli insetti ed entro la fine dell’anno prevede anche l'arrivo di un tipo di pasta. La tesi alla base di questa nuova frontiera è sempre quella dell’ottimizzazione. Questo il comunicato dell’azienda veneta: "Gli insetti sono molto più efficienti degli animali di allevamento nel processare il cibo che assumono per trasformarlo in proteine. Per essere allevati hanno bisogno di poco spazio e poca acqua, si riproducono velocemente e il loro ciclo vitale comporta l’emissione di pochissimi gas serra. Sono facilmente collocabili all’interno di un sistema di economia circolare, dove fungono da veri e propri trasformatori di scarti alimentari in nuove preziose proteine. Gli insetti contengono inoltre tutti gli elementi nutritivi essenziali, soprattutto proteine complete, grassi, ferro e zinco. Le proteine sono uno dei nutrienti la cui richiesta è in aumento vertiginoso".

Estremamente interessante ma non del tutto convincente, almeno non per tutti. Specialmente come detto in un Paese come il nostro. A schierarsi contro la nuova via mostrata da AstroSamantha è intervenuta anche la Federazione Italiana Cuochi, parlando di prodotti "usati contro le nostre eccellenze. Questi alimenti sono lontani anni luce dalla nostra cultura e tradizione gastronomica". Posizione non dissimile anche da parte di Gian Marco Centinaio, senatore della Lega che durante il Governo Draghi era stato sottosegretario alle Politiche agricole: “A queste tipologie di cibo continuiamo a preferire un piatto di pasta o un bicchiere di latte, prodotto dai nostri allevamenti e non nei laboratori di qualche multinazionale, o una fetta di carne, vera, non sintetica. Nel nostro e in altri Paesi europei il cibo è tradizione, cultura e identità".

E voi, in fatto di grilli come alimento, come vi ponete?