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Prosperità e crescita economica

Come Musk immagina la prima città su Marte

08 Ottobre 2024
Federico Cella, Michela Rovelli

Difficile leggere nella mente di qualcuno, se poi il soggetto è l’uomo più ricco della Terra, è verosimile che le sue intenzioni non siano sempre così manifeste. Eppure il New York Times, aiutandosi con centinaia di documenti e qualche persona informata sui fatti, dice di sapere qual è il piano della vita di Elon Musk. Colonizzare Marte, né più né meno. È quello che il quotidiano americano definisce un tarlo nella mente del manager, i cui diversi sforzi imprenditoriali sarebbero tutti indirizzati verso questo scopo. Così come il suo monumentale patrimonio personale. L’articolo racconta tutta la storia alle spalle, e arriva a descrivere particolari inediti di questa corsa al Pianeta Rosso.

Intanto i tempi, decisamente più corti rispetto alle previsioni del 2016 che andavano dai 40 ai 100 anni di tempo per arrivare a una prima civiltà marziana: secondo gli ultimi piani di Musk, entro 20 anni il primo insediamento umano su Marte potrebbe già arrivare a contare 1 milione di cittadini. Difficile immaginare davvero queste tempistiche se si continua a scorrere il racconto di questa impresa. Per contrastare il freddo clima marziano vengono ipotizzate delle esplosioni nucleari controllate per creare fonti di calore, dei piccoli soli a tempo. Al riparo di un cratere sorgerebbero quindi case a forma cupola, costruite attorno a una struttura centrale – anch’essa a cupola – che fungerebbe da centro per la vita comunitaria tra i coloni. Per arrivare a questo andranno studiate tute apposite che permettano di lavorare nell’ambiente esterno. Con l’energia garantita da enormi pannelli solari posti su tutta la superficie abitata e nei dintorni.

Questi ultimi sarebbero costruiti da Tesla, così come il Cybertruck dell’azienda fungerebbe da modello per i veicoli che verranno utilizzati sul suolo marziano. Come anticipato, ogni azienda di Musk avrebbe già il suo ruolo specifico, dai tunnel nel sottosuolo scavati dalla Boring Company alla navetta Terra- Marte da 100 passeggeri a viaggio, operata ovviamente da Space X. La Impossible Food, azienda che già collabora con Musk, si occuperebbe di studiare piante e altri organismi adatti alla coltivazione e allevamento sul pianeta, mentre addirittura X – cioè l’ex Twitter – svolgerebbe un ruolo “politico”, inteso come centro di raccolta delle opinioni e delle decisioni dei cittadini marziani. Un ultimo punto ha colpito il New York Times ed è legato al progetto definitivo per garantire piena autonomia alla colonia rispetto a madre Terra: la possibilità di procreare sul Pianeta Rosso. Sarà un team medico dedicato a studiare il tema, seguendo le dirette indicazioni proprio di Musk. Che non solo ha dichiarato di voler morire su Marte, ma lì in un certo senso vorrebbe anche continuare a vivere, fornendo il proprio sperma come contributo alla costituzione della prima generazione di umani a nascere direttamente su Marte.