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Sviluppo tecnologico e innovazione

La nuova corsa alla Luna

19 Novembre 2023
Federico Cella, Michela Rovelli
Fonte immagine: Pexels

È passato più di mezzo secolo da quando l’uomo ha messo piede per l’ultima volta sulla Luna. Era il dicembre 1972 e la missione Apollo 17 ripartiva alla volta della Terra con a bordo il comandante Eugene Cernan che, mentre si allontanava dal satellite si chiese quanto tempo sarebbe passato prima che un essere umano tornasse a calpestare quel suolo. Per cinquant’anni ci siamo dimenticati della Luna, ma ecco che a fine 2022, con l’avvio della missione Artemis della Nasa, è ripartita la “corsa all’oro” spaziale. E questa volta a sfidarsi non sono più solo due Paesi come allora – Stati Uniti e Unione Sovietica – ma i tentativi per conquistare quel corpo celeste così vicino e così lontano stanno avvenendo in tutto il mondo.

Dopo il successo del primo test della missione Artemis, lo scorso novembre, l’obiettivo della Nasa è quello di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2025. Nel mentre, sono già stati annunciati i nomi dell’equipaggio che prenderà parte alla missione: Christina Koch, Victor Glover, Reid Wiseman e Jeremy Hansen. Tre statunitensi (di cui una donna e un afroamericano) e un canadese. Nel mentre, altri stanno testando il proprio equipaggiamento per raggiungere il satellite. Con l’obiettivo finale di poter creare, nei prossimi anni, un vero e proprio avamposto spaziale: una colonia lunare permanente. Che da una parte rappresenterà il laboratorio scientifico per studiare a fondo un suolo extraterrestre. Dall’altra porterà ingegneri e astrofisici a fare una prova generale per la costruzione di futuri insediamenti umani su altri Pianeti.

In questi mesi abbiamo già assistito a un clamoroso fallimento e a un clamoroso successo. Il flop è quello della Russia, che a inizio agosto ha dovuto assistere impotente allo schianto della sua sonda Luna-25, che ambiva a compiere il primo passo per lo sviluppo delle tecnologie mirate ad un futuro insediamento programmato della Russia assieme alla Cina, un'alternativa al programma internazionale Artemis. Circa un mese dopo, invece, l’India ha compiuto l’impresa di diventare il quarto Paese a sbarcare sul suolo lunare grazie alla missione Chandrayaan-3. Non solo: il Paese asiatico è anche il primo in assoluto a riuscire nell’allunaggio al Polo Sud lunare, la zona più impervia del satellite. Poco dopo, ecco il Giappone con la sonda Slim, anch’essa diretta al Polo Sud. Nei prossimi mesi si aggiungeranno anche due sonde americane, Nova-C e Peregrine Lunar Lander, e la sonda cinese Chang’è. Poi, nel 2024, arriveranno una sonda australiana e una dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea. In attesa che l’uomo torni sulla Luna, il nostro corpo celeste più prossimo è sempre più affollato di tecnologia umana.