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Sviluppo tecnologico e innovazione

La rivoluzione Google 25 anni fa (e la prossima?)

06 Novembre 2023
Federico Cella, Michela Rovelli

Per i significati delle parole, bisognava consultare un dizionario o un’enciclopedia. Per sapere cosa stava succedendo nel mondo c’era il giornale. Per gli eventi del giorno, occorreva una rivista dedicata. Per studiare, non ci si poteva affidare che ai libri. In venticinque anni il nostro modo di apprendere e di informarci è stato rivoluzionato. E il principale responsabile si chiama Google. Quell’idea nata nel lontano 1998 da due studenti di Stanford si è trasformata nel motore di ricerca più utilizzato al mondo. Ancora oggi la fonte primaria di sapere di tutto il mondo.

Ma andiamo con ordine. La storia di Google inizia il 4 settembre di 25 anni fa – anche se il compleanno ufficiale viene festeggiato il 27 settembre – quando Larry Page e Sergey Brin fondano un’azienda che basa tutto il suo futuro su un algoritmo in grado di mettere in ordine i link delle pagine web attraverso una barra di ricerca in cui inserire alcune parole chiave. Dalla prima sede di Palo Alto – un garage, in perfetto stile Silicon Valley – si spostano presto a Mountain View. Il nome, Google, richiama il termine matematico “Googol”, che indica un 1 seguito da 100 zeri. Leggenda narra che si sia trasformato in Google per un errore di trascrizione durante la registrazione del dominio.

Nel bene e nel male, Google ha trasformato per sempre il nostro modo di utilizzare il web. È diventato sempre più facile accedere ai giusti risultati, a trovare ciò che cerchiamo senza sforzo. Dall’altra parte, Google è diventato un colosso il cui impero sembra essere indistruttibile. Tutta la conoscenza passa dal suo motore di ricerca, con un vantaggio competitivo che non è certo passato inosservato alle istituzioni che cercano di garantire le stesse opportunità per chi prova a giocare la sua partita nel campo digitale. Negli Stati Uniti, a metà settembre, si è aperto un maxi processo che vede sul banco degli imputati proprio il colosso di Mountain View. L’accusa? Violare le norme antimonopolio. Se è innegabile che Google sia stato il principale protagonista di questo ultimo quarto di secolo, oggi la sfida sulla prossima rivoluzione è aperta. E la rivoluzione si chiama intelligenza artificiale generativa, ovvero un nuovo modo – più veloce, più immediato, più creativo – di ottenere informazioni. Open AI ha lanciato il guanto con ChatGpt. Pronto, Google ha risposto con Bard che a tendere potrebbe sostituire quella barra di ricerca dove inseriamo le parole chiave e risponderci come un’enciclopedia virtuale in grado di comprendere (e usare) la nostra lingua. E se queste novità qui accennate ancora non vi sono familiari, al momento c’è solo un modo per saperne di più: non vi resta che googlare.