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Sviluppo tecnologico e innovazione

Le AI ci faranno parlare tutte le lingue del mondo?

06 Marzo 2025
Federico Cella e Michela Rovelli
Fonte immagine: Pexels

Alla fine del XIX secolo, il linguista polacco Ludwik Lejzer Zamenhof aveva creato una lingua artificiale con l’obiettivo di mettere in comunicazione tutte le persone del mondo. Un idioma unico, chiamato esperanto, che avrebbe permesso, grazie alla comprensione collettiva, di raggiungere anche la pace internazionale. L’esperimento è fallito – ad oggi è più che altro un fenomeno storico e culturale – ma oltre un secolo e mezzo dopo non è sparita quell’idea di poter parlare con qualunque persona proveniente da qualunque Paese. Ci viene in aiuto la tecnologia: una delle maggiori rivoluzioni che sta promettendo l’intelligenza artificiale generativa è proprio quella di renderci tutti poliglotti.

Una delle ultime funzionalità presentate da Microsoft per il suo programma di videochiamate, Teams, va proprio in questa direzione. Interpreter sfrutta l’intelligenza artificiale per tradurre in tempo reale le frasi di coloro che intervengono nella riunione. Così che se un utente parla in italiano, quello di lingua cinese lo sentirà già pronunciare le parole nel suo idioma e viceversa. Con la loro voce originale. Se per provare il traduttore simultaneo di Microsoft dovremo aspettare l’anno prossimo, ci sono già tantissimi strumenti che ci possono aiutare a capire e farci capire. Oltre al classico Google Translate, strumento utile perché sempre a portata di mano sul nostro smartphone, ce ne sono altri più sofisticati e dove i modelli di intelligenza artificiale sono stati allenati non solo a tradurre ma anche a tradurre tenendo conto del contesto.

Gli esempi, in questo caso, sono entrambi europei. DeepL è una società tedesca nata nel 2017 che offre un servizio di traduzione simultanea basata su modelli proprietari di intelligenza artificiale che, oltre a rimodulare il testo in un’altra lingua connotandolo sulla situazione e tenendo conto dello stile di scrittura, ha anche lanciato un nuovo strumento, DeepL Voice, per le conversazioni e le riunioni online. Mentre qui in Italia è stata creata Lara dell’azienda Translated che è stata allenata con i dati raccolti in 15 anni per evitare bias e pregiudizi nella traduzione.

E poi c’è Meta, che ha integrato nei suoi occhiali intelligenti prodotti insieme EssilorLuxottica – i Ray-Ban Meta – un sistema che permette di tradurre dall’inglese allo spagnolo e viceversa. Nel mentre sta anche lavorando a un modello di intelligenza artificiale chiamato SeamlessM4T che – dicono – è in grado di comprendere, tradurre e trascrivere fino a cento lingue diverse. Due progetti che sembrano andare nella stessa direzione: lenti e speaker a disposizione in ogni momento per ascoltare le parole – nel nostro idioma – pronunciate da chi il nostro idioma non lo parla.