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Sviluppo tecnologico e innovazione

L’intelligenza artificiale diventa (ancora più) popolare

12 Dicembre 2022
Federico Cella, Michela Rovelli

Gli analisti di “cose digitali” ne sono certi: criptomonete e metaversi sono già fuori moda nella Silicon Valley. Il nuovo perno dei marchi tecnologici si chiama “creative AI”, intelligenza artificiale creativa. Parliamo di software “intelligenti” che sono in grado, in base alla propria programmazione, di creare contenuti originali partendo da uno spunto immesso dall’uomo. Esperimenti molto interessanti e che non a caso stanno allargando a dismisura l’impegno – e la numerosità - della community. Presupposto fondamentale, quando si parla di strumenti che diventano tanto più performanti quanto più sono utilizzati e vi vengono immessi dati in continuazione. L’intelligenza artificiale aumenta le proprie capacità più viene messa alla prova. La genialità di chi ci lavora sta dunque nel proporre al grande pubblico qualcosa di attraente, da sperimentare per conto proprio. E dunque far “esercitare” l’AI, popolarizzandola.

L’esempio più clamoroso viene senz’altro dal grande successo di Chat-GPT, una sorta di chatbot gratuito capace di sviluppare conversazioni su qualsiasi tema. E con grande eloquenza e originalità. Come si dice in questi casi, l’intera Internet ne è rimasta affascinata: ovunque, sui social e forum, compaiono schermate di conversazioni tra migliaia di utenti e GPT, versione “discorsiva” del rinomato software GPT-3 che due anni fa aveva esordito con un editoriale scritto per il Guardian.

Giocarci, come in molti stanno facendo, è piuttosto soddisfacente, proprio per la concretezza delle risposte. Alla domanda (assurda) se l’AI è mai stata a Step, lo spazio di innovazione di Fastweb a Milano, la risposta è compita pur ferma: “Sono un ampio modello linguistico formato da OpenAI, quindi non ho la possibilità di visitare fisicamente musei o altri luoghi”. Se allora allarghiamo l’orizzonte su compiti più adatti a un software immateriale, per esempio chiedendo qual è il film migliore della saga di Star Wars, otteniamo una dissertazione sintetica ma convincente: “Il franchise di Star Wars include un gran numero di film, programmi televisivi e altre forme di media e la popolarità e la qualità di queste opere possono variare a seconda delle preferenze personali. Alcuni fan considerano la trilogia originale, pubblicata negli anni '70 e '80, i migliori film di Star Wars, mentre altri preferiscono i film più recenti. In definitiva, il miglior film di Star Wars è una questione di opinione individuale e gusto personale”. Saggezza sintetica.

Di genere differente è invece l’app Lensa, che a dicembre 2022 ha fatto un vero boom di download dagli store Apple e Android. Qui l’AI “vede” e lavora sui selfie postati dagli utenti per renderli dei “magic avatar” che spopolano sui social. Parliamo dunque sempre di AI generativa che invece che con parole, elabora per immagini. E così come nel caso di FaceApp, sono diversi i dubbi sulla privacy dei dati utilizzati (i volti delle persone), anche perché pare che molte immagini siano state prese dal Web senza permesso per allenare il software. La finalità di queste app è però del tutto la stessa di quella di ChatGPT: migliorare il funzionamento del software. Se avete il dubbio di essere stati “usati” (vostre foto o testi) per questa attività, esiste un sito presso cui verificare: Have I been trained?