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Sviluppo tecnologico e innovazione

Ritorno sulla Luna: i segreti della missione Artemis I

12 Dicembre 2022
Federico Cella, Michela Rovelli

«Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità». Sono passati più di cinquant’anni da quando venne pronunciata quella frase, ormai iconica, che nell’immaginario comune è ormai legata in modo inscindibile al primo sbarco dell’essere umano sulla Luna. E per continuare l’esplorazione del nostro piccolo satellite dobbiamo saltare da quel lontano 1969 a oggi. Il 2022 è l’anno che segna l’inizio della seconda importante missione della Nasa che ha come obiettivo proprio la Luna. Dopo diversi rinvii, a causa di problemi tecnici, il 16 novembre è finalmente partita. Il nome che la Nasa ha dato a questa nuova impresa è Artemis, come la dea greca della Luna. Nonché sorella gemella di Apollo, a cui era stata dedicata la missione degli anni ’60.

Il primo step – quello partito il 16 novembre - è definito Artemis I. L’obiettivo è quello di testare tutte le nuove tecnologie messe in campo non solo per tornare sulla Luna ma anche per colonizzarla. Per creare cioè delle base lunari dove astronauti e scienziati possano risiedere per condurre esperimenti scientifici. In questo primo viaggio si compirà una circumnavigazione del Satelliti, allontanandosi da esso fino a 60mila chilometri: una distanza mai raggiunta da nessun veicolo. Il 21 novembre la capsula Orion ha realizzato il suo primo “flyby”, ovvero un sorvolo ravvicinato del corpo celeste. Ha raggiunto i 130 chilometri di quota. Secondo i piani, dovrebbe poi rientrare sulla Terra l’11 dicembre.

La capsula Orion è la vera protagonista di questo viaggio inaugurale, così come della seconda missione – prevista per il 2024 – dove a bordo ci saranno anche degli esseri umani. Costata circa 14 miliardi di dollari, è la prima astronave costruita per consentire viaggi nello spazio profondo. In futuro potranno essere aggiunti anche moduli abitabili per consentire agli astronauti di raggiungere Marte. La casa produttrice è la Lockheed Martin e al momento può ospitare fino a quattro persone. Per la missione in essere, a bordo sono seduti tre manichini muniti di sensori per rilevare le condizioni ambientali.

Secondo protagonista della missione Artemis è il vettore che permette a Orion di volare fino alla Luna. Costruito dalla Boeing, si chiama Space Launch System Sls ed è costato ben 22 miliardi di dollari. Alto 98 metri e in grado di trasportare fino a 30 tonnellate, è il razzo più potente mai costruito, grazie ai suoi quattro motori a idrogeno e ossigeno liquido.

La tecnologia è già pronta, i test stanno procedendo bene. Manca il terzo e ultimo protagonista di questa storia che ne continua un’altra iniziata oltre cinquant’anni fa: l’equipaggio. Chi saranno gli uomini e le donne che cammineranno su suolo lunare nel 2024? Al momento sono 18 gli astronauti che si stanno addestrando per poter viaggiare nella capsula Orion. Tra questi c’è anche l’italiano Luca Parmitano. Il volo con a bordo l’equipaggio sarà la missione Artemis II, mentre gli ultimi due step dell’ambizioso piano della Nasa avverranno nel 2025 - con lo sbarco su suolo lunare - e nel 2027, con l’inizio della costruzione del Lunar Gateway, la prima stazione spaziale in orbita lunare