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Sviluppo tecnologico e innovazione

Un passaporto 2.0 basato sulla nostra iride: l’altro progetto di Sam Altman

22 Aprile 2024
Federico Cella, Michela Rovelli
Fonte immagine: Worldcoin

Tutti conosciamo Sam Altman come il leader della rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa iniziata proprio grazie al rilascio di ChatGpt da parte della sua Open AI. Ma c’è un altro progetto a cui sta lavorando da tempo ed è un progetto che, soprattutto in Europa, sta già iniziando a suscitare inquietudine e ad allertare le autorità che si occupano di privacy e di sicurezza nel mondo digitale. Nel 2019 Altman ha fondato Worldcoin con la missione, si legge sul White Paper sul sito ufficiale, di «creare un'identità e una rete finanziaria di proprietà della maggioranza dell'umanità. In caso di successo, Worldcoin potrebbe aumentare considerevolmente le opportunità economiche, offrire una soluzione affidabile per distinguere gli esseri umani dalle IA online preservando la privacy». Cosa significa? Il fondatore di Open AI, in parallelo allo studio dell’intelligenza artificiale generale – quella che supererà le abilità degli esseri umani – sta pensando a un sistema per distinguere le macchine dalle persone. Per farlo, sfrutta un dispositivo chiamato Orb che scansione l’iride dei nostri occhi, un sistema biometrico che rappresenterà la «proof of personhood», la prova di umanità.

Si tratta in pratica di creare un passaporto 2.0, un sistema che permetta di identificare le persone mantenendone al tempo stesso l’anonimato. «Non vogliamo sapere chi siete, ma solo che siete unici»,  si legge ancora sul sito. Per convincere le persone a partecipare, Worldcoin ha ideato un sistema di pagamento tramite criptovaluta, prodotta da un’altra azienda di Sam Altman chiamata Tools for Umanity. C’è tutto insomma: una super intelligenza artificiale, un sistema per distinguere algoritmi e cervelli biologici, un modo per ricompensare le persone dei dati sensibilissimi che stanno cedendo. E proprio qui si sono alzate diverse sopracciglia in Europa.

Worldcoin ha dichiarato di aver già creato oltre quattro milioni di identità digitali tramite il lavoro di Orb. Le autorità e le associazioni che si occupano di privacy sono molto preoccupate da questo risultato. Anche perché non è uno stato che sta identificando i suoi cittadini, ma una società privata. Il Garante francese ha definito «discutibile» la legalità di questa raccolta di dati biometrici, mentre in Spagna Worldcoin è stata temporaneamente vietata. Anche se sono già state identificate le iridi di 400mila spagnoli. Sono invece 300mila i portoghesi che hanno deciso di partecipare alla sperimentazione in cambio di alcune decine di euro in criptovaluta, nonostante il Garante locale stia monitorando le possibili “storture”. E in Italia? Al momento Orb non è attivo: se volete vederlo all’opera dovete andare in Germania.